La lotta per i diritti dei minori e la tutela dei soggetti più deboli e più bisognosi d’attenzione ha guadagnato un nuovo alleato: il Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. Ad istituirlo è stato il Senato, che il 22 giugno ha approvato in via definitiva la legge che introduce in Italia la nuova figura.
È un passo avanti fondamentale per garantire la promozione e la tutela dei diritti dei minori nel nostro Paese, dove ancora oggi, secondo le stime di Save the children, sono 500mila i bambini costretti a lavorare in situazioni di sfruttamento, vittime di racket, gruppi criminali e delinquenza.
In occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, celebrata lo scorso 12 giugno, le organizzazioni che si battono per la difesa dei diritti dei minori sono tornate a sottolineare con forza come nella penisola quello dello sfruttamento dei bambini sia un problema lungi dall’essere risolto, che non coinvolge solo piccoli stranieri ma anche italiani. Per questo motivo le associazioni non hanno mai smesso di chiedere alle autorità italiane di aumentare gli sforzi attraverso piani d’azione e di monitoraggio e tramite l’adozione degli specifici provvedimenti previsti dalle convenzioni internazionali sul tema.
Quello che mancava. Già nel 2003 il Comitato Onu per i diritti dell’infanzia aveva espresso la propria preoccupazione per la mancanza di una figura di riferimento per la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, prevista all’articolo 4 della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo, approvata a New York nel 1989 e ratificata dall’Italia nel 1991. Oltre ad essere pienamente in linea con quanto espresso dalla Costituzione italiana all’articolo 31 e dalla Convenzione europea di Strasburgo sull’esercizio dei diritti dei minori del 1996, l’istituzione del Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza rappresenta dunque una risposta concreta a queste richieste e un nuovo strumento da utilizzare per porre fine a tutte quelle situazioni di sfruttamento che ancora persistono nel Paese.
Finalmente una rete europea. Secondo la legge istitutiva, tra i compiti del Garante vi sono quello di collaborazione con la rete dei Garanti europei, lo European network of ombudspersons for children (Enoc) e con tutte le organizzazioni e le reti internazionali, con gli organismi e gli istituti per la promozione e la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza operanti in Italia e negli altri Paesi, con le associazioni e con le organizzazioni non governative e infine con tutti gli altri soggetti privati operanti nel settore; formulare pareri sui disegni di legge e sugli atti normativi del governo in materia di infanzia e di adolescenza; promuovere, a livello nazionale, iniziative di sensibilizzazione e diffusione della conoscenza e della cultura dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. La nuova Autorità indipendente verrà nominata dai presidenti di Camera e Senato, con un mandato di 4 anni non rinnovabile e la sua sede verrà messa a disposizione dalla presidenza del Consiglio dei ministri.
I compiti del nuovo organismo. Il Garante avrà il potere di richiedere informazioni rilevanti ai fini della tutela dei minori, alle amministrazioni e ai soggetti pubblici o a enti privati, nonché di accedere ed effettuare visite nelle strutture pubbliche e negli enti privati ove siano presenti minori. L’Autorità ha anche la facoltà di chiedere l’accesso ad archivi o banche dati, ai soggetti e per le finalità indicate.
Chi ci si può rivolgere. Anche i singoli potranno rivolgersi all’istituzione. L’articolo 6 della legge istitutiva prevede la possibilità di rivolgersi al Garante per la segnalazione di violazioni o situazioni di rischio di violazione, anche attraverso numeri telefonici di pubblica utilità gratuiti. A questo scopo verranno definiti dei modi di presentazione delle segnalazioni e dei reclami che assicurino la semplicità delle forme di accesso.
di Jennifer Zocchi
![Foto di Tony Tran [Creative Commons]](https://test.aidworld.net/sites/default/files/Foto_di_Tony_Tran_%28Creative_Commons%29_28-06.jpg)

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