Un asilo in un quartiere povero di Accra, un gruppo di bambini che cresce in condizioni difficili, un’organizzazione che aiuta le ragazze di strada ad allevare i propri figli e una donazione grazie alla quale si è riusciti a dare quella piccola spinta iniziale necessaria a dare il via a un positivo cambiamento. In occasione del Natale 2011, l’azienda GameStop Italia ha donato ad Aidworld la somma necessaria al rifacimento dei bagni di una scuola per l’infanzia nella capitale ghanese. Oggi i lavori di ristrutturazione sono finiti e i bambini hanno finalmente a disposizione uno spazio che offre le condizioni igienico sanitarie più adatte alla loro crescita.
Ad Accra gli asili che ospitano i figli delle ragazze di strada sono collocati in zone disagiate. Per offrire ai bambini un’alternativa alla vita certamente poco salutare che conducono per le strade delle numerose baraccopoli che popolano la città, l’organizzazione ghanese Street Girls Aid è da anni impegnata anche in una serie di progetti volti a garantire ai minori un’educazione di base. Dato che fuori dalle scuole e dagli asili i bambini vivono in condizioni di estrema povertà è importante che almeno all’intero di quelle strutture possano trovare le condizioni igieniche più idonee alla loro crescita.
Grazie ad Aidworld e alla donazione di GameStop Italia, Street Girls Aid ha potuto coinvolgere mano d’opera locale per ristrutturare i bagni di uno degli asili di Accra, in cui ogni anno trovano ospitalità circa 180 bambini. Tra le mura della scuola i piccoli trascorrono l’intera giornata, per tutto il tempo in cui le loro mamme lavorano e sono impegnate a guadagnare un po’ di soldi per comprare cibo, vestiti e altri generi di prima necessità. I minori giocano, dormono, mangiano e iniziano le prime attività di apprendimento. Considerata la scarsità di materiale didattico a disposizione, il compito degli “insegnanti” è arduo, ma ora che le condizioni igienico-sanitarie dello stabile hanno raggiunto un livello accettabile, i prossimi interventi potranno focalizzarsi appunto sui programmi di insegnamento e su una generale ristrutturazione degli edifici per rendere ancora più accoglienti le classi e gli altri locali.
di Jennifer Zocchi
