Il Ghana ha fatto importanti passi in avanti negli ultimi anni. Ha visto migliorare la situazione delle donne, dopo l’approvazione di una legge contro le violenze domestiche. E si è impegnato per garantire un futuro ai propri giovani, grazie all’adozione di politiche ad hoc. Ma non si ferma qui. E aumenta i propri sforzi per proseguire in questa direzione.
L’emancipazione femminile. L’adozione nel 2007 di una legge contro gli abusi commessi tra le pareti domestiche ha portato alla creazione in tutti i commissariati di polizia di unità di sostegno per le vittime. Questo può “favorire progressi sociali profondi” ha dichiarato Helen Clark, direttrice dell’UNDP, il Programma dell’Onu per lo sviluppo, a margine di un incontro internazionale ad Accra.
In questa occasione la Clark ha sottolineato come i passi avanti fatti dal Ghana nelle politiche di genere “dimostrano le capacità dell’Africa, chiamata a un difficile impegno per raggiungere gli Obiettivi Onu di sviluppo del millennio”. Il Ghana infatti non è solo nel suo cammino di sviluppo. “La regione continua a far registrare miglioramenti nel suo insieme, in particolare per quanto riguarda la parità di genere e l’emancipazione delle donne, con un significativo aumento del numero delle parlamentari in 31 Paesi del continente” precisa una nota del Programma dell’Onu per lo sviluppo.
L’occupazione giovanile. Aumentano inoltre gli impegni del Paese per offrire un lavoro ai propri giovani. Il NYEP, il programma nazionale per l’occupazione giovanile, varato l’anno scorso dal governo del Ghana, verrà infatti dotato di una struttura permanente e di un fondo più cospicuo. A renderlo noto è stato il coordinatore della struttura, Abunga Pele, nel corso di una riunione con i coordinatori provinciali nella località meridionale di Tamale.
Inoltre è allo studio una serie di iniziative migliorare la formazione dei ragazzi. Pele ha annunciato che un gruppo di esperti si sta occupando di redigere e portare all’attenzione del Parlamento una legge che preveda corsi di preparazione per i giovani. L’obiettivo è quello di favorirne l’ingresso nel mondo del lavoro, soprattutto nelle piccole e medie imprese. La norma in preparazione prevede che ai corsi di formazione possano partecipare anche i disabili, che potranno così “trovare un lavoro che li renda economicamente autonomi”.
Per approfondire la conoscenza sugli Obiettivi del Millennio consulta il sito delle Nazioni Unite www.un.org/millenniumgoals.
