L’Egitto blocca i pacifisti al valico di Rafah in marcia per Gaza

28 dicembre. Circa 500 pacifisti di nazionalità diversa, tra cui 140 italiani, sono stati bloccati dalle autorità egiziane al valico di Rafah. Il corteo si sarebbe dovuto incontrare il 31 dicembre a Rafah per giungere a Gaza City secondo il programma della "Freedom March".

La marcia è stata organizzata dalla Ong statunitense Codepink, una coalizione internazionale nata dopo l’assalto a Gaza nell’inverno 2008-2009 per porre fine a tale assedio.

Lo scopo della manifestazione è quello di portare sostegno alla popolazione civile palestinese ad un anno dall’inizio dell’operazione "Piombo Fuso", che provocò circa 1.400 vittime in un mese di combattimenti tra l'esercito israeliano e le milizie di Hamas.

Il 21 dicembre sul sito http://www.actionforpeace.org/ era già stata riportata la notizia che l’Egitto non aveva l’intenzione di aprire il valico internazionale tra la Rafah egiziana e l’autorità palestinese per consentire ai partecipanti provenienti da 42 paesi, di entrare nella Striscia di Gaza in occasione della Gaza Freedom March.

Dopo il blocco dei convogli umanitari, con tanto di medicinali, vestiti e giocattoli a bordo, i manifestanti sono riusciti a raggiungere la sede Onu in Cairo per richiedere al governo egiziano il benestare per il passaggio.

Anche l’ambasciata italiana avrebbe fatto il possibile per mediare con le autorità locali e per fornire assistenza pratica e logistica ai connazionali. Da un comunicato stampa di oggi della Farnesina si legge però la fermezza delle istituzioni egiziane che “hanno proibito lo svolgimento della marcia in relazione alla sua natura politica e non intendono aprire il valico di Rafah per l'accesso alla Striscia di Gaza”.

Intanto da ieri mattina l’ottantacinquenne Hedy Epstein, attivista americana sopravvissuta all’Olocausto, ha iniziato lo sciopero della fame per protestare contro la chiusura del valico, davanti all’edificio dell’ONU nel World Trade Center (Cornish al-Nil 1191, al Cairo).

Di fronte ai microfoni dei giornalisti la Epstein ha dichiarato: “E’ importante che la popolazione sotto assedio di Gaza sappia che non è sola. Voglio poter dire alla gente che incontrerò nelle strade di Gaza che rappresento molti nella mia città e negli USA che sono indignati per le politiche adottate da Israele, USA e Europa nei confronti dei Palestinesi e che siamo sempre di più a pensarla cosi” (http://www.radiocittaperta.it/index.php?option=com_content&task=view&id=...)

Alessandra Francesconi

 

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