Si è spento nella notte tra il 30 e il e il 31 ottobre ed è stato uno dei giganti del pensiero francese, riconosciuto internazionalmente come maestro dell'antropologia moderna. Due anni fa si era rotto il collo del femore e ultimamente era sempre più affaticato a causa della vecchiaia. Avrebbe compiuto 101 anni il 28 di novembre. L'annuncio della morte è stato dato dall'Ecole des hautes études en sciences sociales e dall'editore di Lévi-Strauss, Plon. I funerali si sono celebrati in Costa d'oro in Borgogna.
Era conosciuto al largo pubblico per la sua opera più letteraria Tristi Tropici, del 1955, in cui vi è il racconto delle spedizioni etnologiche da lui compiute negli anni '30 tra le tribù del Mato Grosso in Brasile.
Nato nel 1908 a Bruxelles, si trasferì con la famiglia a Parigi in rue Poussin nel sedicesimo arrondissement dove rimase fino alla fine dell'adolescenza. Fin da piccolo aveva uno spiccato interesse nel rintracciare le invarianze tra le cose più disparate. A questo riguardo è famoso l'aneddoto di quando Claude da bambino, e non ancora capace di leggere, colse tra l'insegna del "boulanger" e di quella del "boucher" il suffisso "bou". Questo interesse a cogliere le affinità nelle espressioni culturali più diverse lo guidò fino in età adulta a divenire il pioniere dello strutturalismo in antropologia.
Portò avanti questo interesse fino a mettere in discussione la centralità della cultura occidentale nei confronti delle altre forme culturali, rinvenendo fin nei miti più antichi la capacità tutta umana "di organizzare e di sfruttare speculativamente il mondo sensibile in termini di sensibile". Con questa frase intendeva la capacità del pensiero mitico di forgiare strumenti concettuali e di far emergere nozioni astratte e concatenarle in proposizioni che permettono la descrizione della realtà e la sua comunicabilità al livello sociale.
La portata del pensiero di Claude Lévi-Strauss non si arresta al pensiero mitico ma abbraccia gli studi sulla parentela e lo scambio sociale; campi in cui apportò contributi originali e importanti. Molte delle sue riflessioni e teorie sono divenute parte integrante del pensiero collettivo ed hanno sviluppato un nuovo umanesimo meno aggressivo e più attento all'alterità culturale.
Ricordiamolo con riconoscenza.
Enzo Caponera


