Responsabilità sociale di impresa, alla Coop il primato europeo

Finalmente una buona notizia: l’Italia è in vetta alla classifica europea dei supermercati socialmente responsabili. E il primato va alla Coop (www.e-coop.it), che applica un codice etico alla propria filiera produttiva. È quanto emerge da una ricerca intitolata "I supermercati europei sono responsabili delle condizioni di lavoro nei paesi in via di sviluppo?". Il tema: responsabilità sociale, trasparenza nelle politiche d’azienda e rispetto degli standard di lavoro nella grande distribuzione organizzata.

La ricerca e i vincitori
L’indagine è stata pubblicata a marzo 2010 da Consumers International (http://www.consumersinternational.org), federazione internazionale di organizzazioni dei consumatori che rappresenta oltre 220 gruppi di 115 paesi. Il Ci ha sede a Londra e uffici regionali a Kuala Lumpur e Santiago, e vuole creare un movimento internazionale che protegga i consumatori in tutto il mondo. Dalla sua ricerca emerge che Coop Italia e Coop Danimarca mettono in atto la politica più rispettosa. Ma l’azienda italiana si distingue per il rispetto delle condizioni dei lavoratori nella catena di approvvigionamento e nei rapporti commerciali con i fornitori.

Il codice di condotta
Coop Italia applica ai propri acquisti la norma SA800 (Social Accountability 800), uno standard internazionale che detta le regole per un comportamento eticamente corretto verso i lavoratori. E garantisce l’eticità della filiera produttiva e del ciclo produttivo. In particolare, prevede il rispetto dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori, la tutela contro lo sfruttamento dei minori, le garanzie di sicurezza e salubrità del posto di lavoro.

La catena produttiva
Dalla ricerca di Consumers International emerge che la politica sugli standard di lavoro del supermercato italiano è onnicomprensiva e viene applicata all’intera catena di produzione, nonché verificata indipendentemente. I principi della compagnia richiedono di agire con integrità nei rapporti commerciali, specialmente nelle relazioni con i paesi in via di sviluppo e con le catene di fornitori minori. Tutti i venditori hanno contratti di scambio scritti e vincolanti e i loro incentivi sono legati all’accettazione e al rispetto di questi principi. L’azienda promuove un’ampia gamma di prodotti del commercio equo e offre condizioni migliori ai fornitori di questi prodotti.
Infine l’etica è supportata dalla formazione degli acquirenti. Perché è importante informare il cliente sulla possibilità di condurre uno stile di vita sostenibile e responsabilizzarlo nei confronti dell’ambiente e delle condizioni di lavoro di chi ha prodotto i beni di consumo.

- Per maggiori informazioni: http://www.consumersinternational.org/Templates/Internal.asp?NodeID=1004...

- Per scaricare la ricerca: http://www.consumersinternational.org/files/101077/FileName/CheckedOut-E...

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