Si può fare molto anche attraverso Internet e il premio assegnato al nuovo sito della FAO per la campagna Ending Hunger ne è una prova.
La piattaforma web dell'agenzia ONU per lo sviluppo agricolo e alimentare ha ricevuto infatti dalla giuria del Premio Web Italia (Cava dei Tirreni, settembre 2011) una menzione speciale "per l'eccellenza del contenuto e del valore umanitario".
Per una buona causa, quindi, ci vuole un buon sito: ottime competenze tecniche, parametri di fruibilità, chiarezza e facile navigazione, oltre ad una seria motivazione dello staff al lavoro. Il voto della giuria ha riconosciuto alla FAO "la qualità dei contenuti ad alto valore sociale, l'impegno umanitario e il coinvolgimento globale" del web site, fruibile in sette lingue, vero motore della campagna mondiale Ending Hunger. Il sito riunisce infatti contenuti multimediali, brevi filmati, animazioni, podcast, libri consigliati, eventi dal vivo, blog, concorsi e news.
La campagna EndingHunger, iniziata nel 2010, è legata al "The 1billionhungry project," movimento di comunicazione globale della FAO sul dramma della fame cronica nel mondo e noto per aver dato spazio ai sentimenti di rabbia e indignazione di molti volti noti. Il progetto aveva infatti negli anni scorsi raggiunto l'opinione pubblica con il suo slogan provocatorio "I'm MAD as HELL" (sono furioso) lanciato da artisti e personaggi di fama internazionale. Obiettivo della campagna: raggiungere almeno un milione di firme per spingere i leader globali a dare priorità al problema della fame nelle proprie agende politiche. In soli sei mesi le firme raccolte sono state più di 3 milioni, grazie anche all'intensa azione sui social network, in particolare la fan page di "I'm MAD as HELL" su Facebook.
Ora, soprattutto attraverso il nuovo potente sito, Ending Hunger vuole coinvolgere altre persone nel movimento, diffondere ulteriori informazioni sulle cause della fame e sulle possibili soluzioni e progettare azioni per distruggere una volta per tutto il dramma della fame cronica.
"Il movimento EndingHunter si fonda sulla premessa che le dinamiche della fame cronica siano già note," ha detto Lorraine B.Williams, direttrice della comunicazione e delle relazioni esterne della FAO. "Le soluzioni alla fame si conoscono, ma sfortunatamente molti governi non hanno mai fatto della sicurezza alimentare una priorità nazionale. Noi vogliamo cambiare tutto ciò, perché porre fine alla fame nell'arco di questa generazione è assolutamente fattibile"
di Giorgia Li Vigni
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