Quattro modi per dare potere alle donne. Non è uno slogan femminista ma la via che secondo il Programma alimentare mondiale (Wfp) bisogna seguire per liberare il pianeta da fame e povertà. “La gente spesso mi chiede: cosa si può fare per sconfiggere la fame? Se avessi tutte le risorse disponibili per porre fine alla fame, cosa farei? La mia risposta è semplice: emancipare le donne, perché rappresentano l’arma segreta per combattere la fame” dichiara Josette Sheeran, direttore esecutivo del Wfp.
È infatti dimostrato che, quando hanno accesso all’istruzione e ai mezzi di formazione, le donne “possono innalzare il tenore di vita delle loro famiglie e ridare slancio all’economia locale” spiega una nota del Wfp. Ora, poiché le donne rappresentano poco più del 50% della popolazione mondiale ma raggiungono una percentuale del 60% tra gli affamati, un impegno collettivo nei loro confronti può tradursi in un miglioramento per l’intero sistema. In quattro modi e per quattro motivi, che il Programma alimentare illustra in altrettanti punti:
1. Diventare imprenditrici. Dare alle donne le conoscenze e le competenze necessarie per gestire le aziende agricole e le imprese è un modo efficace per migliorare lo standard di vita delle famiglie povere. Ne è un esempio l’Africa, dove le donne reinvestono circa il 90% del loro reddito nella famiglia a fronte del 30-40% degli uomini.
2. Produrre più cibo e di migliore qualità. Fornire alla popolazione femminile gli strumenti e la formazione necessari per innalzare la qualità e la resa agricola è uno dei modi migliori per aumentare la produzione alimentare nei paesi a rischio alimentare. Le donne producono infatti tra il 60 e l’80%o del cibo nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo, pur disponendo di un minore accesso alla terra e al credito rispetto agli uomini.
3. La ricostruzione dopo i conflitti. Le donne sono particolarmente vulnerabili in tempi di guerra. Agevolare il loro ritorno a casa, dando loro gli strumenti e la formazione necessari per la ricostruzione può essere fondamentale per avviare nell’intera comunità il percorso verso la normalità.
4. Un’istruzione per madri e figlie. Due terzi dei 75 milioni di bambini a cui viene negata l’istruzione sono femmine. Eppure numerose ricerche dimostrano come le donne istruite abbiano figli più sani, con maggiori probabilità di vivere a lungo e frequentare a loro volta la scuola. Istruire le donne rappresenta quindi un passo importante per battere la povertà e la fame.
Il Wfp indica anche alcuni esempi vincenti, tra i quali spicca quello di Vera Tavares, originaria di Capo verde, che nel 1990 a sette anni ha beneficiato degli aiuti del Programma alimentare e oggi, dopo aver conseguito una laurea in Economia e commercio, lavora come contabile presso il ministero dell’Educazione. La storia di Vera si può leggere qui.
![Foto di Etrenard [Creative Commons]](https://test.aidworld.net/sites/default/files/Etrenard.jpg)

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