“Arbeit Macht Frei”: ritrovata l’insegna di Auschwitz-Birkenau

Rubata tra le 3 e le 5 del mattino tra il 17 eil 18 dicembre è stata ritrovata grazie allo sforzo congiunto dell’Interpol, dell’Europol e della Polizia polacca. L’insegna in ferro battuto, lunga ben 5 metri, è stata tagliata in tre pezzi dai ladri per essere trasportata meglio e in seguito nascosta in una casa della regione nord della Polonia.

Forte è stata l’apprensione per questo episodio tanto da indurre la polizia ad offrire una lauta ricompensa di 115.000 zotly (circa 28.600 euro) per chiunque avesse notizie riguardo l’insegna. Per l’opinione pubblica si è trattato di un a vera e propria profanazione del simbolo e della memoria di oltre un milione di persone che nel campo di sterminio Auschwitz-Birkenau tra il 1940 e il 1945 hanno trovato la morte lavorando per ottenere la libertà millantata dall’insegna trafugata.

L’idea di porre questa insegna come crudele messaggio di benvenuto alle porte del campo è stata di un comandante nazista di nome Rudolf Höss che a sua volta l’aveva ripresa dal titolo di un romanzo del 1872 dello scrittore tedesco Diefenbach. L’idea di questa insegna è stata poi diffusa anche ai campi di Gross-Rosen, Dachau, Flossenbürg, Sachsenhausen e al ghetto di Terezin.

Ora l’insegna potrà tornare al suo posto sopra il cancello di ingresso al campo dall’alto del quale ha visto passare tante vite spezzate dal lontano 1940. Il 27 di gennaio si celebrerà il 65° anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau da parte dell’Armata Rossa.

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