300 immigrati in sciopero della fame contro le lungaggini burocratiche

Prosegue l’iniziativa non violenta iniziata il 13 dicembre e  promossa da Gaoussou Outtarà, membro della Giunta di Radicali Italiani, per riflettere sulle lungaggini dei tempi legali per il rilascio dei permessi di soggiorno.

L’appello (http://www.radioradicale.it/skas?genere=19&fuzzy=0)  pubblicato dai radicali denuncia i ritardi con cui agli stranieri regolari presenti in Italia viene rinnovato il permesso di soggiorno:  “L'articolo 5 del Testo unico sull'immigrazione prevede che il permesso di soggiorno è rilasciato, rinnovato o convertito entro venti giorni dalla domanda. Oggi invece si deve aspettare dai sette ai quindici mesi anche solo per il rinnovo di un permesso della validità di un anno”.

La questione sui ritardi ha effetti devastanti sul popolo degli immigrati che vaga nel nostro Paese con i diritti sospesi, bloccati nella possibilità di firmare un contratto di lavoro o di affitto, di iscrivere i propri figli a scuola o semplicemente di prendere la patente di guida.

Dallo scorso 13 dicembre sono ormai 300 gli immigrati in sciopero della fame che hanno aderito all’iniziativa per il rispetto dei tempi previsti dalla legge in materia di immigrazione. Le loro istanze sono state presentate ieri in una conferenza stampa nella sede del Partito Radicale (http://www.radioradicale.it/scheda/294100/conferenza-stampa-di-gaoussou-...), in cui si richiede il rientro nella legalità dello Stato Italiano sui tempi per il rilascio dei documenti.

Tra le richieste dei digiunatori: un piano per lo smaltimento dell’enorme arretrato, la possibilità di uscire dall’Italia ed una campagna informativa per rendere noto ai datori di lavoro, alle istituzioni scolastiche ed ai medici che anche chi si trova in uno stato di attesa del rinnovo del permesso ha il diritto di lavorare e avere una casa.

Alcuni parlamentari radicali hanno presentato un’interrogazione parlamentare per sollecitare una maggiore e capillare informazione sull’esistenza di una circolare, emanata durante il governo Prodi, che permette di utilizzare il cedolino di avvenuta presentazione della domanda di rinnovo del permesso con validità ai fini dell’inserimento nel lavoro, dell’istruzione e della tutela sanitaria.

Sono oltre 500 mila le persone in attesa del permesso di soggiorno e al riguardo i radicali hanno chiesto di incontrare Maroni e promosso un raduno per 1° giorno dell’anno, ore 15 in piazza della Repubblica a Roma.

Alessandra Francesconi

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