Un Natale davvero solidale? Si può!

Un Natale sostenibile e più autentico, nella scelta dei regali, delle mete di viaggio, nei consumi e nelle azioni. In tutta la penisola sono tantissime le iniziative di associazioni, comuni, enti, o semplici privati cittadini per rendere questo Natale davvero diverso.

Si fa strada sempre di più il desiderio di  dare un senso vero a questa festa. Finito il tempo delle spese pazze, dello spreco e del consumismo sfrenato, si cerca forse di tornare a delle origini non troppo lontane, quelle della solidarietà, della vicinanza, a quel senso di aiuto, collaborazione e condivisione tipiche della nostra piccola provincia che si stanno recuperando anche su larga scala.
Così si moltiplicano le iniziative a tutti i livelli per festeggiare in maniera autentica queste feste.

Il modo più semplice, comune e utilizzato dai privati è quello di fare regali solidali.
Panettoni, birre artigianali, calendari, donazioni, da mettere sotto l’albero. Solidali perché  contribuiscono a programmi di sviluppo in terre lontane, o perché sono il frutto delle opportunità di riabilitazione offerte a detenuti, tossicodipendenti, ragazzi disagiati o cooperative che lavorano le terre sottratte alla mafia.
E poi ci sono i prodotti equosolidali, proposti da marchi ormai abbastanza diffusi sul territorio nazionale, come Altromercato e Fairtrade, che si occupano della vendita di prodotti realizzati senza sfruttare le popolazioni del sud del mondo.

E infine le iniziative di comuni, enti, amministrazioni pubbliche, dalle grandi città alle piccole realtà di provincia.
Qualche esempio. Il Comune di Ravenna ha tagliato  la spesa degli auguri spediti per posta, e con la cifra risparmiata contribuirà al pranzo per i più bisognosi organizzato dalla Consulta in occasione delle feste. Il comune di San Cesareo, in provincia di Roma, ha deciso di risparmiare sulle luminarie natalizie per destinare il corrispettivo alle classi sociali più deboli del territorio.
Il comune di Roma mette a disposizione dieci pulmini per la raccolta di  prodotti alimentari e per l'infanzia che saranno poi distribuiti a oltre 100 strutture di accoglienza.

Tutto insomma per non sprecare nulla, condividere, stare attenti alle esigenze del prossimo, ma anche a quelle del pianeta e delle future generazioni, effettuando scelte più sobrie e consapevoli.
Sarà uno dei pochi effetti positivi della crisi ma, rievocando le atmosfere dickensiane del celebre Canto di Natale, forse quest’anno possiamo davvero sperare nel cambiamento di tanti Mr Scrooge che riacquistano una nuova idea di socialità!

Immagine 720x540: