La forbice tra povertà e ricchezza sta aumentando al ritmo di una crescita economica che grava ulteriormente sulle spalle dei meno abbienti e non ingenera ricchezza sociale. Lo rivela il nuovo rapporto di Oxfam Dimenticati dal G20? [pdf] pubblicato lo scorso 19 gennaio in occasione dell'incontro dei ministri delle finanze in Messico.
Secondo l'organizzazione internazionale, che riunisce 15 partner no profit in 90 paesi, la disuguaglianza sociale è aumentata in 14 dei 18 paesi del G20 dal 1990 ad oggi. Concentrandosi sugli obiettivi di crescita economica globale, i governi delle grandi potenze mondiali hanno di fatto trascurato i bisogni dei cittadini più disagiati.
Nessun paese dell'area del G20 è escluso dal drammatico dato: lo studio di Oxfam dimostra che la disuguaglianza è aumentata in modo più veloce in Russia, Cina, Giappone e Sudafrica ma non ha risparmiato paesi come Canada, Regno Unito e Germania.
In realtà, è proprio nei paesi industrializzati che si concentra il 50% dei poveri del mondo. Un dato che fa riflettere sugli esiti di una crescita economica che insegue oggi obiettivi ciechi: la riduzione della sperequazione sociale, infatti, sembra rappresentare un vero e proprio freno alla crescita e non una inevitabile conseguenza del progresso economico, come le più classiche teorie suggerivano.
Ne è un esempio il Brasile dove, dal 1999 al 2009, quasi 12 milioni di persone sono uscite dalla povertà assoluta (soglia di 1,25 dollari al giorno) riducendo la proporzione di abitanti disagiati da circa uno su nove a meno di uno su 25. Risultato ottenuto grazie ad una crescita economica equa e redditi più omogenei.
"Il nostro studio dimostra chiaramente che la crescita economica non beneficia affatto le fasce più povere " - spiega Caroline Pearce, coautrice del rapporto - "Se il G20 vuole affrontare il problema deve adottare politiche di sostegno al reddito dei più poveri e trovare forme di protezione dalle conseguenze del degrado dell'ambiente.
Il rapporto elenca infine cinque politiche concrete da attuare in fretta per ridurre le disparità: trasferimenti redistributivi; accesso universale alle cure e all'istruzione; tassazione progressiva; rimozione delle barriere a uguali diritti e opportunità per le donne; riforma delle politiche agrarie.
di Giorgia Li Vigni
![Foto di Riccardo Bruni [Creative Commons]](https://test.aidworld.net/sites/default/files/Foto_di_Riccardo_Bruni%5BCreative_Commons%5D.jpg)

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